TEATRO PUBBLICO PUGLIESE
'A che servono questi quattrini': il gioco paradossale di Armando Curci ha divertito il pubblico del Kennedy
Ieri 10 febbraio, la commedia napoletana del 1940 è andata in scena per la rassegna del Teatro Pubblico Pugliese promossa dall'Amministrazione comunale
Fasano - Ne hanno fatto un film, con la regia di Esodo Patrelli, nel 1942 con i fratelli Eduardo e Peppino De Filippo e la commedia, scritta da Armando Curci, è andata in scena per la prima volta nel 1940. Sono passati ben ottantadue anni e il mondo è radicalmente cambiato. A che servono questi quattrini è stata composta quando l'Italia stava per entrare nella II Guerra Mondiale, non c'era stato il boom economico e neanche il trionfo del capitalismo: eppure, Armando Curci ha predetto, in un certo qual modo, la società del futuro mettendola in ridicolo.
In un gioco paradossale, sul palco viene raccontata la storia di Vincenzino Esposito che, a un certo punto, decide di non lavorare più. A indurlo a tale atto è il marchese Parascandolo, uomo-filosofo che sostiene sia necessario per l'uomo allenarsi all'ozio così da arrivare preparati alla vecchiaia. Vincenzino e il marchese, detto “il Professore”, cercano di convincere anche donna Carmela, la zia del primo, dell'inutilità del lavoro e del denaro, ma senza grandi successi. Accade, però, un fatto inaspettato: Vincenzino risulta essere l'erede scelto da un lontano parente morto in America.
La seconda parte della commedia si concentra, dunque, sui personaggi che ruotano attorno a Vincenzino il quale, prima di apprendere la notizia dell'eredità, era considerato un buono a nulla. Il colpo di scena conclusivo racchiude il messaggio che l'autore vuol mandare: alla fine, infatti, si scopre che i soldi (che erano peraltro stati rubati a Vincenzino) sono falsi.
A che servono questi quattrini non vuole essere un'opera satirica, ma una commedia assurda in cui il piano ordito dal marchese Parascandolo mette in ridicolo l'enorme importanza che si dà al denaro, forse più oggi che nel 1940.
L'indiscussa piacevolezza della pièce, portata in scena dalla compagnia La Pirandelliana e il Teatro di Napoli–Teatro Nazionale e con la regia di Andrea Renzi, è da attribuire in massima parte agli attori che hanno interpretato i personaggi con grande maestria: Giovanni Esposito (il “Professore”), Valerio Santoro (Vincenzino), Gennaro Di Biase (donna Carmela), Luciano Saltarelli (don Ferdinando De Rosa), Fabrizio La Marca (notaio, Marco) e Chiara Baffi (Rachelina).
Prossimo appuntamento della rassegna del Teatro Pubblico Pugliese promossa dall'Amministrazione comunale di Fasano con la Rimbamband e “Manicomic” il 22 febbraio, sipario 20:30 al Teatro Kennedy di Fasano.
di Sara Altamura
11/02/2022 alle 06:07:29
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